Breve profilo della cittadina  

Ed io sto bene qui / ad Agordo è così”: in questo modo cantava Baglioni qualche tempo fa. Ad Agordo è così, ma così come? Il modo migliore per saperlo è quello di andarci, guardare, odorare, ascoltare e magari sostare. Se non volete farlo o non potete, le pagine che seguono possono aiutarvi per un primo approccio alla cittadina.

  La leggenda narra che anticamente la conca fosse coperta dalle acque, poi defluite per intervento di San Martino, evocato dai genitori per salvare il loro figliolo annegato nel lago. Nel luogo oggi chiamato Sass de san Martin, il santo con la sua spada fece una breccia nella roccia, la conca rimase all’asciutto e sul fondo comparve il bambino serenamente addormentato. Il bambino si chiamava Agordo.

  Oggi Agordo, capoluogo dell’Agordino (comprensorio di 16 comuni), conta 4.500 abitanti. Si trova a 611 m slm ed è circondata da splendide montagne dolomitiche: l’Agner, le Pale di San Lucano, la catena del Tàmer-S. Sebastiano, la Moiazza e più a nord il Civetta e la Marmolada, regina delle Dolomiti.

     Fin dal secolo scorso, Agordo è un importante centro dell’alpinismo internazionale, per la vicinanza alle pareti del Civetta (il regno del 6° grado) e dell’Agner (con i 1600 metri della sua parete nord è la più lunga verticale delle Dolomiti); la Sezione Agordina del C.A.I. fu fondata nel lontano 1868, quarta in Italia e prima delle Alpi Orientali.

  Un caffè al “Miniere”. Il visitatore che si fermi nella bella Piazza della Libertà potrà ristorarsi in uno dei numerosi bar e magari scegliere proprio il “Caffè Miniere”, che ricorda nel nome l’attività per la quale Agordo è stata famosa nei secoli. Sembra infatti risalire all’epoca romana l’attività estrattiva, anche se si hanno documentazioni certe solo a partire dal Quattrocento. La miniera di pirite cuprifera di Valle Imperina (oggi sottoposta a recupero), la più importante del Veneto, fu sfruttata fin dal 1482 e venne chiusa nel 1962. Legato alla storia delle miniere troviamo il prestigioso Istituto Tecnico Industriale Minerario “U. Follador”, fondato da Quintino Sella nel 1867 per formare in loco i tecnici da impiegare nell’attività di estrazione e lavorazione del metallo. Ospita il Museo mineralogico e paleontologico, con oltre 5000 campioni di minerali, rocce, fossili e reperti archeologici.

   Oggi, invece, Agordo è sede di importanti attività produttive nei settori metalmeccanico, plastico e ottico: da sottolineare la presenza della Luxottica, leader mondiale nella produzione di occhiali.

Monte Castello di Moschesin

Monte Agner

Bar Miniere

Agordo con la Luxottica

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